Ultimamente il meteo non è molto favorevole per le osservazioni astronomiche, soprattutto (guarda caso) di venerdì, in cui si tiene la serata di apertura al pubblico dell'osservatorio. D'altra parte, un detto comune tra gli astrofili è che portare all'aperto un telescopio attrae immediatamente le nuvole...

Dato che situazioni del genere capitano spesso, soprattutto in inverno, i nostri divulgatori hanno sempre pronto un "piano B" che consiste nel tenere delle presentazioni divulgative su argomenti legati all'astronomia. La mini-conferenza della serata ha riguardato il caos nel sistema solare: è possibile prevedere con precisione la posizione dei pianeti del sistema solare in un qualunque istante futuro? Secondo Johannes Kepler la risposta era sì: le tre leggi del moto dei pianeti da lui scoperte rendevano il sistema solare simile ad un meccanismo ad orologeria perfettamente prevedibile.

Oggi sappiamo che l'ottimismo di Kepler è stato affrettato: il sistema solare, sebbene appaia regolare e prevedibile su scale di tempo "umane", è imprevedibile nel lungo periodo, esattamente come il doppio pendolo che è stato il protagonista di una dimostrazione pratica che ha incuriosito i presenti (si ringrazia il nostro socio Tommaso Schiesaro per il video).

Il fatto che il sistema solare sia caotico non significa che i pianeti si muovano "a caso"! In un sistema caotico ogni minimo errore nella misura delle condizioni iniziali viene amplificato col passare del tempo, rendendo i risultati dei calcoli totalmente inaffidabili nel lungo periodo. Nel caso del sistema solare, un errore anche di pochi metri nella stima della posizione della Terra oggi potrebbe diventare un'incertezza di 150 milioni di Km (circa la distanza Terra-Sole) tra 100 milioni di anni!

Uno dei pionieri dei sistemi caotici è stato il meteorologo Edward Lorenz, che nel 1963 studiando un modello semplificato di circolazione atmosferica ha scoperto un sistema di equazioni le cui soluzioni cambiano in maniera drammatica se le condizioni iniziali vengono alterate anche di pochissimo. Nella figura sotto vediamo due soluzioni del sistema di Lorenz, dove la curva rossa si ottiene modificando il valore iniziale di x di un millesimo; si vede che fino al tempo 30 le curve blu e rossa si sovrappongono, ma poi l'errore "esplode" e le traiettorie diventano completamente diverse.

Due possibili evoluzioni del sistema di equazioni di Lorenz; la curva rossa si ottiene modificando il valore iniziale del parametro x di un millesimo rispetto alla curva blu. Si vede come le due soluzioni (blu e rossa) coincidono fino al tempo 30, ma poi l'errore iniziale "esplode" e le due traiettorie diventano completamente diverse.

 

Anche senza saperlo conosciamo bene gli effetti della teoria del caos: l'atmosfera terrestre è un altro esempio di sistema caotico, e il risultato è che le previsioni meteo a medio-lungo termine sono quasi sempre un azzardo.

Per saperne di più e scoprire come il caos influenza il sistema solare, è disponibile il seguente video. Buona visione!

Il Gruppo Astrofili Polesani APS ha acquistato nuova strumentazione scientifica che verrà utilizzata per attività di ricerca e in occasione delle serate aperte al pubblico. Si tratta di due telescopi portatili semiprofessionali: un Dobson GSO 150/1200, e un riflettore Newton SkyWatcher 130/650 su montatura equatoriale CQ40 .L'uso di strumenti sempre più aggiornati è fondamentale per offrire ai visitatori un'esperienza coinvolgente. Per questo ringraziamo tutti coloro che, grazie alle offerte libere durante aperture al pubblico, hanno contribuito e contribuiranno a questo importante investimento.

Un telescopio astronomico svolge due funzioni distinte ma complementari: ingrandisce oggetti piccoli, e accumula luce per rendere visibile oggetti deboli. Esistono due tipi di telescopi: i rifrattori che usano lenti per ingrandire le immagini, e i riflettori che usano uno specchio concavo (sferico o parabolico). I telescopi rifrattori sono stati i primi ad essere sviluppati; Galileo Galilei fu il pioniere dell'uso del telescopio per osservazioni astronomiche. Il telescopio riflettore fu messo a punto successivamente da Isaac Newton per risolvere alcune limitazioni dei telescopi rifrattori. Gli strumenti acquistati dal Gruppo Astrofili sono entrambi di tipo riflettore, come lo sono i grandi telescopi usati oggi negli osservatori astronomici.

Oltre al tipo (riflettore o rifrattore), altri parametri importanti di qualunque telescopio sono la lunghezza focale e l'apertura. La lunghezza focale è la distanza (in millimetri) tra la lente o lo specchio principali e il punto in cui la luce viene messa a fuoco. L'apertura è il diametro (in millimetri) della lente o specchio principali. Un'apertura maggiore consente di raccogliere una maggiore quantità di luce. Una lunghezza focale maggiore consente maggiori ingrandimenti: infatti, il potere di ingrandimento di un telescopio può essere espresso come il rapporto:

lunghezza focale del telescopio / lunghezza focale dell'oculare

Oculare con lunghezza focale di 6mm(l'oculare è una componente ottica che si inserisce in prossimità del punto di fuoco del telescopio, ed è responsabile per proiettare l'immagine nell'occhio dell'osservatore; la lunghezza focale di un oculare è incisa sullo stesso). Ad esempio, un telescopio con lunghezza focale 1200mm dotato di un oculare da 25mm ingrandisce gli oggetti di 1200/25 = 48 volte.

L'apertura determina la risoluzione del telescopio, cioè la dimensione angolare del più piccolo dettaglio che è possibile distinguere. Il massimo ingrandimento utilizzabile di un telescopio è pari all'apertura. Ad esempio, un telescopio con apertura di 150mm potrà offrire un ingrandimento massimo di 150x. Ingrandimenti superiori, anche quando tecnicamente possibili, non porteranno alcun vantaggio perché le immagini risulteranno sfocate e confuse, a prescindere dalla corretta messa a fuoco.

Contrariamente a quanto si può pensare, l'aspetto forse più importante di un telescopio per uso amatoriale non è tanto l'ingrandimento, ma l'apertura. Infatti, molti oggetti dello spazio profondo sono relativamente grandi e non necessitano di elevati ingrandimenti: ad esempio, la galassia di Andromeda (M31) ha una dimensione apparente di circa tre volte quella della Luna piena. Oggetti del genere sono però estremamente deboli, ed è quindi indispensabile raccogliere più luce possibile, cosa che si può ottenere con una apertura elevata.

Il Dobson è stato messo alla prova in occasione dell'apertura al pubblico di venerdì 10 febbraio. I visitatori hanno potuto osservare la cometa C/2022 E3 ZTF (la "cometa dei Neanderthal") sia con il telescopio principale dell'osservatorio, sia con il Dobson 150/1200. Sebbene molto più piccolo dello strumento principale, il Dobson si è dimostrato di qualità ottima, cosa confermata anche dalle successive osservazioni di altri oggetti interessanti del cielo invernale (l'ammasso aperto M41, i dintorni della stella Lambda Orionis, Alcor e Mizar, la grande nebulosa di Orione, le Pleiadi).

Da sinistra a destra: Lambda Orionis (fonte: Wikipedia/Yu-Hang Kuo), M41 (fonte: Wikipedia/NOIRLab / NSF / AURA), nebulosa di Orione (fonte: Wikipedia), Pleiadi (fonte: Wikipedia)

Da sinistra a destra: Lambda Orionis (fonte: Wikipedia/Yu-Hang Kuo), M41 (fonte: Wikipedia/NOIRLab / NSF / AURA), nebulosa di Orione (fonte: Wikipedia), Pleiadi (fonte: Wikipedia)

Rielaborazione delle immagini precedenti per mostrare come appaiono al telescopio se osservate visivamente: l'immagine è molto meno contrastata el, salvo casi particolari, le immagini appaiono in bianco e nero.

Rielaborazione delle immagini precedenti per mostrare come appaiono al telescopio se osservate visivamente: le immagini sono molto meno contrastate e, salvo casi particolari, appaiono in bianco e nero.

È importante ricordare che le immagini che si osservano visivamente al telescopio sono molto diverse da quelle prodotte fotograficamente, magari usando telescopi spaziali o strumentazione professionale. Infatti, le macchine fotografiche sono in grado di accumulare i fotoni (le "particelle di luce"); immagini diverse possono poi essere combinate al computer per aumentare ulteriormente la luminosità ed esaltare i colori. L'occhio umano non è in grado di accumulare luce: di conseguenza, ad eccezione di Luna e pianeti, le immagini risultano in bianco e nero, perché l'occhio non raccoglie abbastanza luce per sollecitare le componenti della retina responsabili per elaborare i colori (i coni). Nelle immagini precedenti mostriamo la versione elaborata al computer (in alto) e una simulazione di ciò che si può osservare visivamente al telescopio (in basso).

Ricordiamo che l'osservatorio astronomico "Vanni Bazzan" si trova a S. Apollinare (RO) in via Sinesio Cappello 12, ed è aperto al pubblico di norma tutti i venerdì a partire dalle ore 21:00. Non serve prenotazione e l'ingresso è gratuito ad offerta libera.

   

(Foto: Tommaso Schiesaro)

 

Cosa succederà nei prossimi mille anni? E nei prossimi diecimila? E nel prossimo milione di anni? ...e fino all'eternità?

Ne abbiamo parlato durante l'apertura al pubblico di venerdì 27 gennaio 2023, durante la quale i visitatori sono stati condotti in un viaggio nel tempo da qui all'eternità, per assistere agli eventi straordinari che accadranno o potrebbero accadere, e prendere coscienza di come l'universo potrebbe finire.

 

 Per approfondire:

 

Il Gruppo Astrofili Polesani augura Buone Feste

 

Giovedì 22 dicembre 2022 si è svolta l'assemblea dei soci del Gruppo Astrofili Polesani APS, durante la quale si sono tenute le elezioni per il nuovo consiglio direttivo e per il collegio dei garanti, organi previsti dallo statuto. Dopo un lungo periodo in cui l'attività del Gruppo è stata fortemente limitata dall'emergenza sanitaria, un'occasione di ritrovo degli associati per discutere quanto è stato fatto e pianificare le attività future.

Sono stati eletti membri del consiglio direttivo per il triennio 2023--2025 gli associati:

  • Marco Barella
  • Enzo Bellettato
  • Luca Boaretto
  • Gottardo Corazza
  • Stefano Costa
  • Riccardo Longato
  • Moreno Marzolla

Sono stati eletti membri del collegio dei garanti gli associati:

  • Filippo Borga
  • Edoardo Manzin
  • Letizia Paparella

Nella prima riunione del consiglio direttivo verranno assegnate le cariche sociali.

Venerdì 2 dicembre 2022 si è svolta la consueta apertura al pubblico dell'Osservatorio Astronomico "Vanni Bazza" di S. Apollinare (RO). Le previsioni meteo non erano delle migliori, ma il nostro socio Tommaso Schiesaro ha animato la serata illustrando al pubblico un modello di razzo SLS (Space Launch System) realizzato da un gruppo di appassionati con cui collabora da diverso tempo. Come si può vedere dalla foto, il modello è imponente ed è stato realizzato combinando parti stampate in 3D ed elementi di cartone rivestiti di resina per rendere la struttura robusta. L'aspetto interessante è che non si tratta di un oggetto "da esposizione", ma di un modello che ha realmente volato, spinto da un piccolo motore a razzo che l'ha fatto salire di diverse centinaia di metri.

Il razzo verrà esposto all'open day del Liceo Scientifico "Bocchi-Galilei" di Adria (RO), la scuola frequentata da Tommaso, ed è già in preparazione un nuovo lancio per il quale il razzo verrà equipaggiato con un "cansat", ossia un"satellite in lattina" equipaggiato con sensori per la misura di parametri fisici e ambientali.

La presentazione di Tommaso ha riscosso molto successo tra i visitatori presenti, adulti e bambini. Al termine, il pubblico ha potuto osservare la Luna, Giove e Marte con il telescopio principale dell'Osservatorio e con alcuni strumenti portatili posizionati sul terrazzo, fino a quando uno spesso strato di nuvole ha posto fine forzatamente all'esplorazione del cielo.

 

(Foto: Raffaella Stoppa)

Nonostante le condizioni meteo non proprio favorevoli, proseguono le aperture del venerdì sera presso l'Osservatorio astronomico "Vanni Bazzan". Nella serata di venerdì 18 novembre 2022, a partire dalle 21, un pubblico numeroso (adulti, famiglie, bambini) si è presentato per assistere alla mini-conferenza "L'Universo in ascensore" durante la quale abbiamo accompagnato i visitatori in un viaggio attraverso venticinque ordini di grandezza fino ad "abbracciare" letteralmente tutto l'Universo visibile.

Al termine della conferenza, i visitatori sono saliti sulla cupola del telescopio principale per osservare Marte e Giove sotto la guida del vicepresidente Luca Boaretto e dei soci Gianluca Colombo, Edoardo Manzin e Tommaso Schiesaro. Purtroppo le osservazioni sono state ostacolate  dalla foschia che si stava alzando e da nuvole sparse che, manco a farlo apposta, nascondevano sul più bello gli oggetti di interesse. Nonostante tutto, qualcosa si è visto nei rari sprazzi di cielo limpido.

Ci auguriamo che i visitatori abbiano trascorso una bella serata, e speriamo di rivederli magari con condizioni meteo più favorevoli.

L'Osservatorio "Vanni Bazzan" si trova a S. Apollinare (RO) in via Sinesio Cappello 12, ed è aperto al pubblico tutti i venerdì a partire dalle 21:00; eventuali modifiche di date e orari saranno segnalate su questo sito.

È disponibile la registrazione della mini-conferenza "L'Universo in ascensore":

 

(Foto: Raffaella Stoppa e Tommaso Schiesaro)