Questa sera, lunedì 25 marzo 2024 ore 19:05, sarà visibile in tutta Italia il trenino di satelliti Starlink.

Come vederli? Basta alzare gli occhi al cielo in direzione Ovest con transito verso Est. Appaiono come stelline luminose in movimento, una dietro l'altra. Il transito durerà circa 5 minuti.

 

Sono aperte le iscrizioni per il 2024!

Sei appassionato/a di astronomia? Vuoi condividere con altri la tua passione? Allora iscriviti al Gruppo Astrofili Polesani!

L'iscrizione al gruppo da diritto:

  • a partecipare alle assemblee ed esprimere il proprio voto;
  • ad essere parte attiva nella vita sociale, partecipando all'organizzazione delle conferenze, delle serate osservative e degli altri eventi;
  • a partecipare ai corsi promossi o gestiti in proprio dal gruppo, e alle altre iniziative;
  • a proporre temi e discussioni per le conferenze o per i venerdì dell'osservatorio;
  • a disporre della consulenza degli altri soci in temi astronomici;
  • ad accedere, con l'aiuto di soci esperti, alle strumentazioni del gruppo, compreso il telescopio principale.

I costi per l'iscrizione sono:

Maggiorenni 20€
Da 14 a 17 anni 5€
Fino a 13 anni gratis

 

Puoi iscriverti (o rinnovare l'iscrizione se già iscritto/a) in due modi:

  • di persona in occasione di una delle aperture al pubblico presso l'Osservatorio Astronomico "Vanni Bazzan" in via Sinesio Cappello 12, Sant'Apollinare (RO).
  • tramite bonifico secondo modalità che verranno rese disponibili a breve.

Una eccezionale aurora boreale ieri sera, domenica 5 novembre 2023 verso le 21, ha interessato le nostre latitudini. Evento poco frequente a latitudini molto a sud come la nostra, ma possibile soprattutto quando l'attività solare è alta. Il fenomeno è già avvenuto in passato ed è noto anche nei secoli scorsi, essendo stato descritto in antiche cronache locali risalenti al '700.

Le aurore polari dipendono del vento solare e dalla sua intensità, che all'origine parte con una velocità variabile tra i 200/900 km/s ed una temperatura attorno ad 1 milione di gradi. Il vento solare è un flusso continuo costituito principalmente da particelle energetiche quali elettroni, ioni e protoni irradiati dalla nostra stella. Quando questo flusso incontra il campo magnetico terrestre, viene convogliato dalle linee di forza verso i due poli magnetici, trasformando la Terra in un dipolo (un grosso magnete).

 

Campo magnetico di una barra magnetizzata visualizzato con limatura di ferro

Il campo magnetico prodotto da una barra magnetizzata può essere visualizzato con della limatura di ferro (Newton Henry Black - Newton Henry Black, Harvey N. Davis (1913) Practical Physics, The MacMillan Co., USA, p. 242, fig. 200, Public Domain, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=73846)

 

Normalmente le aurore compaiono abbastanza frequentemente a latitudini elevate, oltre il 65° parallelo, ma quando l'intensità del vento solare cresce per effetto di fenomeni come Brillamenti o Emissioni di Massa Coronale (CME), il flusso di elettroni e ioni aumenta e causa la formazione delle aurore anche a latitudini come la nostra. Queste aurore sono spesso accompagnate da potenti tempeste geomagnetica in grado di generare interferenze nelle trasmissioni radio e blackout nella rete elettrica.

CME e brillamenti o flare, meglio conosciuti come tempeste magnetiche solari, sono eventi che seguono i cicli di attività solare, la quale alterna periodi di minimi a periodi di massimi con una frequenza che oscilla attorno agli undici anni; sono quindi eventi molto rari durante il minimo solare e frequenti quando si manifestano a cavallo del massimo solare. È facile intuire che quando la nostra stella si trova a cavallo del massimo, potrà più facilmente indurre la nostra magnetosfera a generare spettacolari aurore polari a volte visibili anche dell'Italia. In genere il flusso impiega tra le 18 ore e i 5 giorni per arrivare dal Sole alla Terra; questo dipende dalla velocità e dell'intensità del vento solare, dalla posizione sulla superficie solare "fotosfera" e dal percorso che seguirà in quanto non si propaga in linea retta ma con un moto a spirale perché influenzato dal campo magnetico interplanetario in cui il Sole è immerso. Una volta catturati elettroni e ioni, vengono convogliati dalla magnetosfera terrestre verso i poli, penetrando in atmosfera all'altezza della Termosfera, ad una quota che oscilla tra i 100/600 km. A questo punto le particelle collidono con il gas dell’atmosfera terrestre, lo riscaldano e lo ionizzano, dando luogo all’emissione di radiazioni, dove i vari colori visibili sono dovuti ai diversi elementi dell’atmosfera eccitati dall’impatto con le particelle provenienti dal Sole.

Dal momento che si originano i flare o le CME, si manifestano come aurore sulla Terra dopo minimo 15 ore e per i 2 o 3 giorni successivi, quindi è consigliabile tenere d'occhio la volta celeste per alcuni giorni dopo la prima manifestazione. Si presti attenzione anche al massimo di questo ciclo n° 25, ormai prossimo visto che avverrà tra l'anno 2025 e 2026 e quindi tra il 2024 ed il 2028 potrebbero verificarsi anche altre aurore.

Una curiosità: possiamo ringraziare Galileo Galilei e Pierre Gassendi per il nome “aurora boreale” dato da loro alle luci rosate, probabilmente osservate in un momento di particolare attività solare.

Marco Barella

Credit foto: INAF Padova dall'Osservatorio di Asiago; Marco Barella Sole in Ha e visuale del 4 novembre

La cometa C/2022 E3 ZTF sta facendo capolino nel nostro cielo notturno, e dovrebbe raggiungere il picco di luminosità nei primi giorni di febbraio 2023. Non si tratta comunque di una "grande cometa" come fu Hale-Boop nel 1997 (vengono definite "grandi comete" quelle che risultano eccezionalmente luminose e visibili nel cielo notturno). È quindi importante sapere dove trovarla, dato che ben difficilmente sarà visibile a occhio nudo nella nostra zona e sarà quindi necessario un binocolo o piccolo telescopio.

L'immagine sopra, ottenuta con un programma libero e gratuito chiamato Stellarium (disponibile per tutti i sistemi operativi), mostra la posizione della cometa C/2022 E3 ZTF a mezzanotte nei giorni compresi tra il 15 gennaio e il 10 febbraio 2023.

Il periodo migliore per l'osservazione è probabilmente quello che include l'ultima settimana di gennaio e la prima di febbraio, quando la cometa si troverà abbastanza alta sull'orizzonte. Dal 25 gennaio fino alla fine del mese la cometa si trova tra le costellazioni dell'Orsa Maggiore e dell'Orsa Minore. In particolare, tra il 29 e il 30 gennaio la cometa si trova lungo la linea immaginaria che congiunge Dubhe (l'ultima stella del "grande carro") con la stella polare. Dato che il "grande carro" è facilmente riconoscibile, rappresenta un buon punto di riferimento.

Notiamo anche che il 5 febbraio la cometa si trova molto vicina a Capella, la stella più luminosa della costellazione dell'Auriga. Capella è la terza stella più luminosa dell'emistero nord, dove ci troviamo noi, ed è quindi molto ben visibile anche in presenza di inquinamento luminoso.

L'immagine sopra mostra una simulazione di come potrebbe apparire la cometa se osservata visivamente con un telescopio. Sarà quasi impossibile vedere la coda, e tutto ciò che rimane è una piccola zona di nebulosità molto diffusa e difficile da scorgere. Purtroppo i mezzi di informazione hanno creato molte aspettative immotivate su questa cometa: in realtà offre ben poco all'osservazione visuale, mentre con strumentazione fotografica è possibile ottenere immagini molto migliori.

NUOVA COMETA IN ARRIVO (Probabilmente visibile ad occhio nudo)

 
C/2022 E3 ZTF: questo è il suo nome tecnico ed è una cometa di lungo periodo circa 50.000 anni, scoperta dalla survey Zwicky Transient  Facility il 2 marzo 2022. La cometa raggiungerà il suo perielio il 12 gennaio 2023, a una distanza di 1,11 UA (Unità Astronomiche) e l'avvicinamento massimo alla Terra avverrà 1 febbraio 2023, a una distanza di 0,28 UA. La cometa al momento della scoperta aveva una luminosità pari ad una magnitudine apparente di 17,3, ad una distanza di circa 4,3 UA (640 milioni di km) dal Sole.

Scambiata inizialmente per un asteroide, in pose fotografiche successive rivelò una densa chioma facendo così dedurre la sua vera natura di cometa. Da subito ha dimostrato nelle osservazioni una vivacità tale da incrementare in breve tempo la luminosità, facendo così ben sperare dalle stime effettuate, in una sua molto probabile visibilità ad occhio nudo.
 
Attualmente si trova nei pressi della piccola costellazione della Corona Boreale, fra le costellazioni del Bootes e dell'Ercole, nelle ore che precedono l'alba, ma gradualmente nel corso del mese di gennaio aumenterà la sua velocità apparente in cielo, arrivando in breve a transitare vicino alla stella polare. Infatti dal 17 gennaio al 5 febbraio diventerà di declinazione circumpolare, cioè sopra l'orizzonte per tutto il giorno senza mai tramontare, quindi visibile per tutta la notte. Il 12 gennaio 2023, come anticipato sopra, raggiungerà lungo la sua orbita parabolica il perielio ad una distanza di 1,11 UA (166 milioni di km), mentre il massimo avvicinamento alla Terra avverrà il 1 febbraio 2023, a una distanza di 0,28 UA (42 milioni di km). Dal 24 gennaio la luminosità potrebbe aumentare al punto da divenire visibile ad occhio nudo. Attualmente è visibile con piccoli telescopi e gradualmente sarà osservabile anche con l'ausilio di semplici binocoli ma in condizioni di serate limpide e buie fuori dai luminosi cieli cittadini. Le foto sono già ora molto interessanti perché mettono in risalto due code, quella blu di ioni ed una gialla di polveri disposte a ventaglio, a causa della sua posizione angolare rispetto a quella della Terra.
Quindi una cometa per tutti a patto di avere un piccolo binocolo, ma sopratutto una bella serata limpida e buia. È importante sottolineare che l'osservazione visuale mostrerà risultati molto diversi rispetto alle fotografie astronomiche: in particolare, la cometa apparirà come una piccola chiazza un po' più chiara dello sfondo, e non sarà visibile la coda.
 
Rimane sempre e comunque da precisare che le previsioni sulla futura evoluzione di luminosità, sono date da stime fatte sulle attuali condizioni della cometa e dell'attuale incremento di luminosità. Ma essendo i corpi cometari per loro natura più friabili rispetto agli asteroidi e soggetti a sbalzi di temperatura elevate a causa del notevole avvicinamento al Sole quando raggiungono il perielio, potrebbero riservare molte sorpresa risultando più o anche meno luminosa del previsto. Quindi occhio che le sorprese potrebbero essere degne di un altrettanto spettacolo.
 
Marco Barella

Ringraziamenti:

Foto di Rolando Ligustri;

Dati tecnici, mappe di visibilità e curva di luce da U.A.I. (Unione Astrofili Italiani).

Video di Moreno Marzolla

 

 

 

Il futuro dell’universo – La ricerca di senso nel dialogo tra cosmologia ed escatologia.

Venerdì 18 Maggio ore 18.30 presso il Palabiblico - Piazza Garibaldi Rovigo

 

Un teologo e il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana si interrogano e si confrontano sulle parole della teologia e i limiti della scienza.

Ques'incontro nasce dalla recente pubblicazione di Francesco Brancato, docente ordinario di Teologia dogmatica presso lo Studio Teologico San Paolo di Catania (Facoltà Teologica di Sicilia) e Roberto Battiston, Fisico e presidente della Agenzia Spaziale Italiana dal 2014, che ha redatto l'introduzione a questo libro.

Il libro si propone di approfondire quanto la teologia, inserita nel contesto della cultura scientifica contemporanea, ha da dire circa il destino ultimo dell’universo.

Grazie alla presa in carico e all’approfondimento dei principali contributi delle ricerche scientifiche degli ultimi decenni e alla ricca riflessione di alcuni dei più importanti teologi contemporanei, si intende dare conto della rilevanza dell’escatologica cristiana nel contesto della cosmologia contemporanea e nel confronto critico con la cosiddetta escatologia fisica, ma anche del crescente valore che le più recenti scoperte nel campo dell’astrofisica e della cosmologia hanno assunto per la «riscrittura» di alcune delle pagine più controverse dell’escatologia teologica.

Un incontro fatto di punti di vista differenti e a prima vista antitetici, ma ricco di punti in comune e di spunti di riflessione circa l'universo in cui viviamo.

Modera l'incontro un nostro caro socio, il prof. Stefano Periotto, filosofo ma soprattutto grande astrofilo.

Vi invitiamo caldamente a partecipare Venerdì 18 Maggio alle ore 18.30 in piazza Garibaldi a Rovigo.

 

 

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"La Scienza in Valigia" è un progetto editoriale di Marco Santarelli, Doppia laurea in Filosofia all’Università de L’Aquila e in Fisica sociale applicata alla tecnologia al Politecnico di Milano.
Collaboratore di Margherita Hack per 10 anni, 3 libri scritti insieme. Autore insieme a Margherita Hack de La Scienza in Valigia, progetto di divulgazione scientifica, format TV per Sky e Marcopolo.
Divulgatore Scientifico per TV e Media nazionali e internazionali.

E' stato recentemente anche a Rovigo per le ripresa di una nuova serie di puntate de "La Scienza in Valigia", che hanno avuto per protagonista anche il nostro piccolo Osservatorio Astronomico a Sant'Apollinare.

Sarà presentato alla città il progetto e verrà data la possibilità di prenotare una copia della pubblicazione cartacea del progetto. Un motivo per portarsi a casa un piccolo pezzo di cultura che vede Rovigo protagonista ivi compreso il Gruppo Astrofili.

L'ingresso è libero e vi aspettiamo numerosi Giovedì 14 Dicembre 2017 presso l'Accademia dei Concordi in Piazza Vittorio Emanuele II a Rovigo, dalle ore 17.00