Visitatori nella sala divulgazione dell'osservatorio (Foto di Raffaella Stoppa)

L'apertura al pubblico di venerdì 28 aprile 2023 ha visto la partecipazione di un folto pubblico desideroso di osservare il cielo. La serata è iniziata a una mini-conferenza sul pianeta Marte, che assieme a Venere domina il cielo notturno in questo periodo.

Marte è il quarto pianeta partendo dal Sole; ha un diametro di circa 6800 km (poco più di metà del diametro della Terra), e orbita il Sole ad una distanza media di 25 milioni di km. Il pianeta Marte ha da sempre suscitato grande interesse: alcuni dei primi astronomi che l'hanno osservato al telescopio ritenevano di avere individuato una rete di canali artificiali per l'irrigazione, suggerendo quindi l'esistenza di una civiltà marziana. Da questo è nato il mito dei "marziani" come l'archetipo delle forme di vita extraterrestri.

Mappa di Marte disegnata da Giovanni Schiaparelli

Mappa di Marte disegnata da Giovanni Schiaparelli tra il 1877 e il 1886 (NASA publication SP-4212, On Mars: Exploration of the Red Planet. 1958-1978. ch1-2., Public Domain)

Con l'aiuto di una webcam e una vaschetta d'acqua, abbiamo mostrato come le osservazioni visive al telescopio siano estremamente difficoltose. Per prima cosa l'immagine è stata sfocata, dato che i telescopi hanno una risoluzione limitata che impedisce di avere una visione perfettamente nitida di oggetti lontani. Successivamente, muovendo l'acqua della vaschetta è stata simulata la turbolenza atmosferica che causa ondeggiamenti e distorsioni. Possiamo quindi renderci conto quanto sia difficile distinguere visivamente le caratteristiche della superficie marziana! Solo l'uso di tecniche fotografiche avanzate, e l'impiego di sonde spaziali, hanno consentito di  osservare in dettaglio la superficie del pianeta rosso, verificando che i "canali su Marte" erano solo il frutto di una illusione ottica.

 

 

Al termine della presentazione introduttiva, la serata è proseguita sulla terrazza dell'osservatorio, dove i visitatori hanno potuto ammirare i crateri della Luna con il telescopio principale; inoltre, grazie ad alcuni telescopi portatili di recente acquisizione posizionati sull'ampio terrazzo, è stato possibile osservare Venere e Marte. In questo periodo, Venere si trova quasi alla massima elongazione, cioè alla massima distanza angolare apparente dal Sole rispetto alla Terra. Questo è quindi il periodo migliore per osservarlo, dato che resta visibile a lungo dopo il tramonto e appare molto brillante verso ovest. A causa della sua orbita interna rispetto alla Terra, Venere attraversa delle fasi come la Luna: in particolare, in questo momento risulta illuminato per poco più di metà.

 

Il pianeta Marte nella costellazione dei Gemelli

 

Marte si trova attualmente nella costellazione dei Gemelli; non è appariscente come Venere, ma dovrebbe risultare chiaramente visibile a occhio nudo, anche in presenza di inquinamento luminoso, in direzione Ovest sotto a Castore e Polluce, le due stelle più brillanti dei Gemelli. Visto con i nostri telescopi portatili, Marte è apparso come un piccolo disco di colore rossiccio. Non è stato possibile osservare nessuna caratteristica superficiale: per questo sarebbero servivi altri strumenti in grado di elevati ingrandimenti; in ogni caso, per quanto detto sopra, si sarebbe comunque ottenuta una visione sfocata e tremolante.

 

Alcor e Mizar Ammasso del Presepe (M44) Ammasso globulare M3

Da sinistra verso destra: Alcor e Mizar (Martin Baessgen - http://www.martin-x.de/astro/astro_dsv.html, CC BY-SA 2.5); ammasso del Presepe (Fried Lauterbach - Own work, CC BY-SA 4.0); ammasso globulare M3 (Robert J. Vanderbei. - http://en.wikipedia.org/wiki/Image:M3LRGB_891x674.jpg, CC BY 2.5)

 

Nonostante la serata umida e il cielo pesantemente velato, abbiamo deciso di sfidare la sorte (e la pazienza dei visitatori...) per tentare l'osservazione di alcuni oggetti dello spazio profondo. Il primo obbiettivo è stato Alcor e Mizar, un sistema multiplo visuale composto da Alcor (una stella doppia) e Mizar (una stella quadrupla, cioè composta da quattro componenti legate gravitazionalmente). Mizar è molto facile da trovare, essendo la seconda stella partendo dal "manico" del "grande carro" nella costellazione dell'Orsa Maggiore. Già un semplice binocolo è in grado di separare Mizar da Alcor, che appaiono come due puntini luminosi ben distanziati. Gli strumenti dell'osservatorio sono stati in grado di separare Mizar nelle due componenti principali dette Mizar A e Mizar B.

Dopo Alcor e Mizar abbiamo proposto ai visitatori M44, detto "ammasso alveare" o "ammasso del Presepe" nella costellazione del Cancro. M44 è un ammasso aperto composto da circa un migliaio di stelle che occupano una regione di circa 20 anni luce di diametro. Al telescopio si possono osservare alcune decine delle stelle più luminose, che appaiono come un gruppo di puntini luminosi distanziati. Abbiamo già parlato di ammassi stellari in occasione di una precedente apertura al pubblico.

Per concludere in bellezza, i visitatori hanno potuto ammirare l'ammasso aperto M3 nella costellazione dei Cani da Caccia. M3 è composto da circa mezzo milione di stelle racchiuse in una regione sferica del diametro di 180 anni luce. Serve un po' di pazienza per osservarlo, perché appare come una piccola macchia debolmente luminosa di forma sferica dai bordi molto sfumati. Se però si ha la pazienza di perseverare, si potrà ammirare con i propri occhi un oggetto distante più di 35000 anni luce.

La serata si è conclusa tra la soddisfazione generale dei presenti, che oltre alle osservazioni ai telescopi hanno potuto ascoltare le spiegazioni dei nostri divulgatori. Non possiamo che ringraziare chi è venuto a trovarci, e chi deciderà di farci visita nelle prossime aperture al pubblico!